GUBBIO, 522m., circa 32500 abitanti, patrono Sant'Ubaldo.
collegata ad ovest alla val tiberina e a est alla conca di gualdo tadino.
Cittadina decisamente medievale ai piedi del ripido monte Ingino.
UN PO' DI STORIA:
fondata dagli umbri sulla sommità del monte Igino e sul monte Calvo probabilmente agli inizi del primo millennio A.Cristo.
Nella vallata circostante sono stati però trovati resti di abitati risalenti al Paleolitico inferiore, della tarda età del Bronzo e della prima età del Ferro.
Le TAVOLE EUGUBINE, ora nel palazzo dei Consoli, sono un documento di alto valore storico. Si tratta della struttura urbanistica dell'antica “Ikuvium”, inciso in lingua umbra tra l.a fine del II e l'inizio del I secolo A.Cristo, nelle quali sono descritte le cerimonie rituali.
Nel 220-219 A.C. Fu costruita la Via Flaminia, grazie alla quale Gubbio potè instaurare un flusso di relazioni con Roma e con la costa adriatica.
Da questo momento inizia la findazione della nuova città in pianura, inizialmente nei pressi del torrente Camignano e poi, suceessivamente, ancora più a valle.
La città dovette subire una drastica contrazione a causa delle invasioni barbariche, culminate con le devastazioni da parte dei Visigoti nei primi anni del V secolo. In questo periodo Gubbio fu completamente distrutta a causa dell'eccessiva esposizione in pianura.
Il trattato di pace stipulato nel 605 segnò la divisione dell'Umbria tra il ducato longobardo di Spoleto e quello bizantino di Perugia. In questo periodo Gubbio risorse velocemente, in quanto venne considerato un nodo fondamentale del nuovo tracciato viario tra Ravenna e Roma.
Gubbio si afferma come città-stato intorno al 1130-1160, durante la reggenza vescovile di Ubaldo Baldassini. Nel 1151 la città respinge l'aggressione della lega delle città vicine capeggiate da Perugia.
Alla metà del '300 Gubbio fu sotto il potere di Giovanni Gabrielli, per poi passare nel 1384 alla Signoria dei Montefeltro di Urbino.
Nel 1508 la città passa alla signoria dei Della Rovere, responsabili della decadenza della stessa, a causa di alte tasse e minata dalle sommosse dei ceti popolari.
Nel 1624 passò alla Stato pontificio e questo creò l'isolamento e la crisi economica della città con il conseguente degrado delle strutture edilizie.
Dal 1807 inizia il graduale restauro del tessuto medievale ma vengono abbattute le mura.
LA CORSA DEI CERI, festa di remote origini che si svolge il 15 maggio, è costituita da tre macchine di legno alte circa 4 metri che rappresentano il santo protettore delle tre corporazioni: Sant'Ubaldo (muratori e scalpellini), San Giorgio (artigiani e merciai) e Sant'Antonio Abate (contadini e poi in futuro anche studenti).
La corsa consiste nel trasportare i ceri dal centro cittadino sino alla basilica di Sant'Ubaldo sul monte Ingino.
Il PALIO DELLA BALESTRA và invece in scena l'ultima domenica di maggio. Si tratta di una rievocazione in costume medievale di una gara di tiro a segno con la balestra lunga. Il palio si svolge tra i rappresentanti di Gubbio contrapposti a quelli di Sansepolcro.